Assegnazione case

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Case, i punteggi per averle.
Ecco la prima bozza sui criteri di assegnazione

L’AQUILA. Famiglia con vittima nel sisma cinque punti. Figlio minorenne cinque punti. Anziano di oltre 85 anni due punti. Invalido due punti. Ecco la primissima bozza della graduatoria per l’assegnazione degli appartamenti del progetto Case. L’informativa è passata al vaglio di due commissioni comunali ed è stata trasmessa alla giunta. Da lì tornerà di nuovo in commissione e poi in consiglio.

I PUNTEGGI. Una volta approvata dall’aula, la proposta verrà trasmessa alla Protezione civile che la inserirà in un’ordinanza destinata a conferire ad essa valore normativo. Poi Bertolaso vigilerà sul pieno rispetto delle regole fissate. C’è grande attesa, tra i cittadini, per conoscere chi, come e quando potrà entrare in possesso delle chiavi dei nuovi 4000 appartamenti realizzati nelle aree periferiche della città secondo il progetto Case. C’è grande fermento negli ambienti del Comune, visto che la Protezione civile ha assegnato al sindaco, alla giunta e al consiglio il potere (che qualcuno dell’amministrazione ha già definito «compito ingrato») di decidere i criteri di assegnazione.

E come avviene per le case popolari, dal Comune uscirà una delibera dettagliata su chi ha diritto e chi no ad avere un posto nei nuovi alloggi. Anzi, è probabile che di graduatorie ve ne siano due: la prima, quella principale, per le case di categoria E e F; la seconda, quella secondaria, per le abitazioni B e C. Le case classificate con la D scompariranno: dopo la seconda verifica diventeranno C oppure E.

 

Tra i criteri generali si fa riferimento soprattutto alla territorialità, visto che si punta il più possibile a far restare la gente vicino ai luoghi di residenza senza sradicare le comunità. Per questo è stato stilato un elenco di 17 centri (compresa L’A quila) che si trovano nel raggio di 12 chilometri dal capoluogo. Secondo la prima bozza circolata in commissione, non avranno diritto alle case quei cittadini che hanno un’abitazione classificata A in uno dei Comuni dell’elenco. Inoltre, non avranno posto nelle nuove case coloro ai quali la Protezione civile sta già pagando l’affitto in un altro alloggio. Niente case a chi ha costruito un manufatto temporaneo (casa di legno). I posti nei nuovi appartamenti saranno a disposizione di coloro che hanno un’a bitazione inagibile o distrutta e non hanno un posto dove andare. 

COME FUNZIONA. Ogni componente della famiglia acquisisce un punteggio. Si possono istituire anche nuclei di coabitazione. Si parte da quota 1. Poi ci sono gli incentivi (le ipotesi attuali sono suscettibili di modifiche): 5 punti a chi ha avuto vittime nel sisma e a chi ha bambini piccoli; 2 punti agli anziani che superano gli 85 anni e agli invalidi. Previsti incentivi per alunni iscritti nelle scuole aquilane e studenti universitari. Allo studio anche la questione di chi è proprietario e di chi è in affitto, ma sull’e quiparazione o meno delle due categorie si preannuncia battaglia sia in commissione sia in aula. Per il momento sembra prevalere il partito di chi non vuole differenze tra le due categorie. Ma non si escludono cambiamenti di rotta. Il regolamento dev’essere pronto entro fine mese. Le domande andranno presentate ad agosto. Gli sfollati potranno indicare una preferenza su dove andare a vivere.

«UNA CASA SOLA». «A chi ha due case entrambe distrutte il governo ne rifarà una sola». Mattia Lolli, del comitato «3 e 32» evidenzia che «è stato taciuto un particolare non irrilevante dell’ordinanza, quello relativo alla scelta di una sola unità immobiliare per la quale richiedere il contributo». Il passaggio in questione è spiegato nel comma 3 dell’articolo 1. Dopo aver stabilito che per la prima casa ci sarà un contributo fino a copertura integrale delle spese (100%), si precisa che «il contributo per le unità immobiliari diverse da quelle principali (seconde case) nonché di unità immobiliari a uso non abitativo (studi professionali e negozi), previsto fino all’80% e comunque non oltre gli 80mila euro, è riconosciuto per una sola unità immobiliare ed è cumulabile al contributo della prima casa solo se riguarda l’unità immobiliare a uso non abitativo adibita all’esercizio dell’impresa o della professione».

Cioè, una casa e uno studio sì, ma non due case. Per questo, il comitato «3 e 32», insieme agli altri, prosegue la campagna per chiedere il 100 per cento della ricostruzione, della trasparenza e della partecipazione. Va precisato, inoltre, che i 90 giorni entro i quali poter chiedere i soldi per la ricostruzione non decorrono dalla pubblicazione dell’ordinanza 3790 sulla Gazzetta ufficiale bensì dalla pubblicazione, sullo stesso organo, degli indirizzi del commissario delegato.

ARREDI, ECCO CHI VINCE. Sono quattro le imprese che si sono aggiudicate l’appalto per gli arredi. Gli ordini sono già partiti. Venerdì notte sono state aggiudicate le commesse per gli arredi a quattro ditte scelte sulla base di una gara aperta a tutti i produttori. A essersi aggiudicate la gara per la fornitura degli arredamenti completi di oltre 4mila appartamenti, previsti dal progetto Case, sono state, fra le 18 imprese che hanno partecipato alla selezione, la Deltongo industrie spa, il Mobilificio Florida srl, il raggruppamento temporaneo d’impresa Europeo spa, Pm International Furnisghing srl Martex spa e la Estel Office spa.

La procedura di selezione di operatori economici per la fornitura e il montaggio di arredi, è stata accorpata in 4 lotti da circa mille alloggi ciascuno, con un importo a base di gara per ogni lotto pari a circa 14 milioni. «Grazie alla gara », dice una nota della Protezione civile, «si sono conseguiti importanti risparmi pari a circa il 34% dell’importo complessivo messo a base, per una cifra di circa 19 milioni. Risparmi che, ovviamente, verranno utilizzati per accrescere ulteriormente il livello di qualità dei nuovi insediamenti e della rete di servizi».

La fornitura prevede arredi completi per ogni singolo appartamento che comprende, fra l’altro, lavastoviglie, televisore, colonna frigo con congelatore, includendo anche cuscini e tutti i mobili necessari a rendere perfettamente efficace la dotazione di ciascuna delle oltre 4mila abitazioni.

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