Tendopoli

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«A settembre chiudo le tendopoli»

Berlusconi all’Aquila: 100 per cento anche per le seconde case. La quindicesima volta del premier tra promesse e battute coi muratori sulle veline. A Bazzano scivolone durante il sopralluogo al cantiere.

L’AQUILA. «A settembre chiudo le tendopoli e darò a tutti le chiavi degli appartamenti. Ognuno saprà dove andare. Se non bastano i posti, sfrutteremo case sfitte e alberghi». Berlusconi si sfila la cravatta messa per l’assemblea di Farmindustria e fa il direttore dei lavori. Nel cantiere Case a Bazzano rischia di scivolare su una gabbia di ferro. Poi scherza sulle veline e dice: «Sono così, non cambio».

PROGETTO CASE. Berlusconi si sporca le scarpe nel cantiere di Bazzano. «Bravi, bravissimi, una cosa mai vista. E mi raccomando: attenti alla sicurezza». I suoi applausi agli operai. E alle imprese. «Abbiamo fatto una gara con 50 aziende. Con 16 abbiamo chiuso contratti vantaggiosi. Mancano 4 appalti: scuole, centri per anziani, infrastrutture e luoghi di culto. Per 15mila persone ci saranno le case entro fine novembre ma cominceremo a darle da settembre. Avremo 5mila abitazioni nuove e sono sicuro che ce la faremo. Poi, più in là, quando lo Stato avrà rifatto le case distrutte, le altre andranno agli universitari che avranno dei campus mai visti. L’unica nota negativa è la scossa dell’altra sera. Mille persone tornate a casa sono subito riuscite e noi non faremo pressioni su di loro». A sera Berlusconi corregge il dato: «Sono 671 quelli riaccolti in tenda».

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